Come qualsiasi infezione virale anche l’influencer è contagioso, utilizzando però i social network come mezzo di diffusione.
Cos’è un Influencer?
Come riporta Treccani, l’influencer è definito come un personaggio popolare in rete, specializzato in un ambito di cui diventa voce protagonista (come moda, beauty, cibo, videogiochi, fitness). La capacità principale di questa figura è appunto quella di influenzare un determinato gruppo di utenti, i cosiddetti followers, nelle scelte, comportamenti, pensieri o nell’acquisto di un determinato prodotto. Per farlo, si serve dei diversi social network a disposizione (come Instagram, Facebook, Youtube, Twitter, Pinterest e TikTok).
Come nasce?
Secondo i diversi studi, la figura dell’influencer nasce grazie allo statunitense Jorn Barger, commerciante e imprenditore appassionato di caccia che, nel 1997, iniziò a pubblicare sul suo Robot Wisdom Weblog per poter mostrare al pubblico i suoi molti interessi e passioni. Barger creò quindi un vero e proprio diario in cui raccontava i suoi passatempi, le sue giornate e le sue attività intellettuali. Questo portò Barger a coniare il termine “weblog” come una nuova forma di pubblicazione sul web. Il termine è stato poi abbreviato in “blog” nel 1999. Per maggiori informazioni sulla sua storia, puoi cliccare qui.
Com’è vista oggi questa figura?
Al giorno d’oggi, l’influencer è arrivato ad essere definito anche come una guida con la capacità di coinvolgere e persuadere il suo pubblico, oltre a possedere carisma e autorevolezza. Per queste sue qualità, l’influencer collabora con aziende o brand, ricevendo una ricompensa. Il suo compito è appunto quello di diffondere messaggi promozionali e riuscire a far conoscere il brand o l’azienda per cui lavora a quante più persone possibili.
Grazie a questa sua capacità, l’influencer è sempre più richiesto e ricercato nell’ambito delle strategie di comunicazione e di marketing. I brand infatti si stanno sempre più avvalendo del supporto di queste nuove figure per aumentare la propria popolarità attraverso i social, definendo una tendenza all’adozione dell’influencer marketing.
Possiamo vedere come l’influencer marketing stia avendo maggiore successo grazie alla genuinità dei suoi racconti e alla trasparenza di persone comuni, diverse invece dalle esperienze di promozione, sponsorizzazione e di marketing operate in passato dalle grandi firme.
I social media sono riusciti a portare l’autenticità della vita reale e di chi non ha problemi a raccontarla in rete. Per questo Instagram è il social network che ha avuto maggior successo grazie all’avvento delle stories.
Una campagna marketing e di influencer marketing è efficace soprattutto quando questa richiama alla normalità e quotidianità condivisa dal pubblico. Ultimamente, quasi tutti stanno dando sempre più importanza alla capacità di questi influencer di condizionare e creare empatia con i propri followers. Per maggiori approfondimenti sull’influencer marketing clicca qui.
Di recente, anche i brand di lusso, che sono da sempre stati restii a questa modalità di diffusione, si stanno via via avvicinando a questo mondo. È il caso di Prada e della collaborazione con il noto tiktoker Mattia Stanga, per promuovere online i suoi prodotti.
La moda è riuscita quindi a cogliere l’importanza di queste nuove figure per abbracciare un pubblico differente dal solito. Oltre all’esempio di Prada, altri brand di riferimento sono Dior, Gucci, Etro e Jacquemus.
Conclusione
Vorrei concludere con una citazione di Seth Godin per quanto riguarda il mondo del marketing digitale, che secondo me rispecchia anche quella che è un po’ la missione dell’influencer marketing:
«Le persone non comprano prodotti e servizi, ma relazioni, storie e magia».
E tu, sei d’accordo con questa definizione? Se fossi un brand sfrutteresti gli influencer per farti pubblicità?
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